La Parrocchia

La parrocchia S. Maria ad Martyres sorge nel quartiere Torrione, lato mare, a pochi minuti dal centro di Salerno. L'imponente chiesa, a navata unica, si innalza su un'alta scalinata affacciandosi sul mare con una bella facciata arricchita da un'ampia vetrata policroma.
La particolarissima copertura a spicchi dell'edificio ricorda le strutture della famosa Opera di Sidney.

Nasce nell'aprile 1961 per volere di Mons. Demetrio Moscato, calabrese di nascita e arcivescovo di Salerno dal gennaio 1945 all'ottobre 1968; mons. Moscato volle ardentemente il ritorno a Salerno dei Padri Minimi di S. Francesco di Paola, che già avevano operato nella nostra città dal 1516, per opera del principe Robero Sanseverino, fino a quando Giuseppe Bonaparte, re di Napoli e fratello di Napoleone, soppresse gli ordini religiosi in tutto il Regno delle Due Sicilie.

Inizialmente ci si adatta in una piccola Cappella provvisoria, fino al 3 novembre 1962 quando viene inaugurata la Cripta della Chiesa che si sta costruendo. Finalmente il 27 aprile 1970, festa di S. Francesco di Paola, l'arcivescovo monsignor Gaetano Pollio consacra la nuova chiesa parrocchiale, denominata S. Maria ad Martyres in onore dei martiri Salernitani Fortunato, Gaio e Ante.
Da febbraio 1979 a giugno 1981, su progetto del Centro Domus Dei di Roma, viene realizzato il nuovo presbiterio con il pannello del Cristo Risorto contornato dai simboli dei quattro evangelisti,  opera delllo scultore Olivo di Roma.
Sempre allo stesso Centro Opus Dei viene commissionata la Via Crucis in bronzo nel 1984 e la sistemazione delle cappelle laterali e delle vetrate completata nell'ottobre del 1985.

Dal 1989 al 1998, parroco P. Giuseppe Ceglia, si realizzano importanti opere, quali la manutenzione straordinaria delle panche della chiesa, l'installazione di una vetrata artistica sulla facciata della chiesa, la realizzazione di una rampa per disabili che renderà possibile l'accesso alla chiesa nonostante l'alta scalinata dell'ingresso principale; la stessa scalinata viene completamente ristrutturata sia nella struttura portante che in quella esteriore, con l'installazione di nuovi marmi di rivestimento delle gradinate. Nel febbraio 1998 viene collocata davanti all'ingresso principale la grande statua di marmo raffigurante S. Francesco di Paola.

Il 2 aprile 1997 viene ordinato sacerdote Fr. Francesco Carmelita, che, avvicendandosi con P. Giuseppe Ceglia, diventa parroco a ottobre del 1998. L'impegno del giovane parroco, supportato dal vicario P. Michele De Luca, consolida ancor più la crescita pastorale della parrocchia, senza trascurare le opere materiali necessarie a rendere più accoglienti e confortevoli gi ambienti della parrocchia, con l'aiuto disinteressato dei benefattori; nel corso del suo primo mandato viene completamente riarredata la sacrestia, sono sostituite tutte le panche della chiesa, vengono rifatti il bussolone e i tre grandi portali d'accesso all'aula liturgica, ora ricoperti da una lastra di rame anticato con un grande stemma "Charitas" a sovrastare il portale centrale. Anche il grande salone sovrastante la cripta, rimasto grezzo fin dalla sua costruzione, ritrova la sua dignità e diventa l' "Aula San Francesco", divenendo uno spazio prezioso per tutte le attività parrocchiali.

Nel 2007 la parrocchia è affidata P. Luigi Paciolla che la regge fino a ottobre 2010, allorquando P. Francesco Carmelita ne riprende il possesso canonico durante la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo mons. Luigi Moretti.
L'anno successivo, il 27 febbraio 2011, nei locali che ospitarono la prima cappella provvisoria, viene inaugurato L'Oratorio S. Francesco di Paola, intitolato al prof. Giuseppe Lazzaro, uomo profondamente impegnato nel sociale, già docente e preside del Liceo "De Sanctis" di Salerno.
VIDEO L'Oratorio, che oggi offre anche un campetto polivalente realizzato negli spazi attigui nel marzo 2015, svolge un importante servizio alla comunità e al quartiere, dando spazio ed occasione di incontro "sano" a ragazzi e giovani.
Il 1° marzo dello stesso anno 2011 viene celebrato il 50° Anniversario dell'erezione canonica in parrocchia: tanti sono i momenti gioiosi e di alta spiritualità da ricordare.

L'impegno del parroco P. Francesco Carmelita, con il supporto dei suoi collaboratori e con la generosa partecipazione della comunità parrocchiale, continua nella realizzazione di momenti di beneficenza e nella cura della liturgia, senza trascurare le opere materiali necessarie, non ultime la manutenzione straordinaria della copertura e delle facciate esterne e la tinteggiatura delle pareti interne realizzate negli anni 2014-2015, che rendono più sicura, più bella e più accogliente la nostra chiesa.
L'azione dello Spirito ha suscitato nella nostra parrocchia una molteplicità di espressioni, che, aiutate dalla sollecita attenzione del Parroco, collaborano alla edificazione della Chiesa offrendo e facendo fortificare i propri carismi nella comunione.

Il 2 settembre 2022 c'è un avvicendamento alla guida della parrocchia: padre Giorgio Terrasi subentra come parroco al confratello padre Francesco Carmelita, che il 9 luglio scorso è stato eletto nuovo Correttore della Provincia religiosa di Santa Maria della Stella comprendente la Campania, la Sicilia e la Repubbluca del Congo.
Il mandato al nuovo parroco viene conferito durante la solenne Celebrazione Eucaristica del 5 novembre 2022 presieduta all'arcivescovo di Salerno Mons. Andrea Bellandi.  E' presente anche una rappresentanza della Comunità della Parrocchia di S. Francesco di Palermo, che padre Giorgio ha servito per 12 anni.


Il 27 aprile 2023, 53° anniversario della dedicazione della chiesa, durante una solenne celebrazione presieduta dall'arcivescovo mons. Giuseppe Morosini, nell'area presbiterale il pannello del Cristo Risorto contornato dai simboli dei quattro evangelisti viene sostituito da un trittico , opera  olio su tela  del maestro Matteo Curcio da Palermo, che si ispira alla Caritas Sacrificalis di San Francesco di Paola.
Con l’espressione Caritas Sacrificalis si vuole spiegare il rapporto in San Francesco di Paola tra la carità e la penitenza. L’unità tra queste due virtù ha sorretto l’Eremita di Paola nel rapporto con Dio, con gli altri e con le stesse realtà terrene.
La caritas sacrificalis è stata una forza per la sua missione riformatrice nella Chiesa e nella società del tempo. Essa, come attuazione dell’insegnamento di 1Gv 4, 7-11, è stata posta da lui alla base della Regola scritta per i suoi seguaci, nella quale l’amore verso Dio ha preso il volto, attraverso la scelta penitenziale di una vita sobria, dell’offerta a Dio e ai fratelli, imitando così l’offerta sacrificale di Gesù sulla Croce, con la quale Dio ha manifestato l’amore agli uomini.


In una delle nicchie laterali della chiesa è collocato un bellissimo quadro della Vergine Maria con i Martiri Salernitani Fortunato,  Ante e Gaio, il cui culto è antichissimo nella città di Salerno; già nella prima metà del sec. IX, è ricordata l'esistenza di una chiesa fuori le mura, presso il fiume Irno, luogo del loro martirio avvenuto all'epoca delle persecuzioni di Diocleziano (303-310). Qui furono conservate le loro spoglie, fin a quando il vescovo Bernardo, nella prima metà del sec. X, per preservarle dalle frequenti scorrerie dei Saraceni  non ritenne più prudente trasferirle in città, nella chiesa di S. Giovanni Battista.

Quando poi questa venne demolita per dare posto al grandioso duomo eretto da Roberto il Guiscardo in onore dell'Apostolo S. Matteo, l'arcivescovo Alfano I, nel marzo 1081, le collocò nella Cripta di esso, sotto l'altare che egli dedicò ai medesimi martiri. Di questa nuova traslazione rimane prezioso documento l'iscrizione originale marmorea, posta a copertura del loculo in cui erano state collocate le reliquie.
Tale iscrizione, unitamente alle urne delle reliquie, fu rinvenuta nel 1954, allorquando l'arcivescovo di Salerno, Demetrio Moscato, per una migliore sistemazione dell'altare, procedette a una ricognizione canonica delle reliquie.
Queste sono conservate nell'omonima Cappella in due urne poste sotto una grata in ottone al centro del pavimento, mentre sul soffitto sono affrescate le fasi del processo, martirio e sepoltura dei Santi Martiri Salernitani. Accanto alla grata vi è un tronco di colonna in marmo con una venatura rossastra, che fu trovato nel '500 presso la foce dell'Irno: secondo la tradizione fu il cippo dove furono decapitati i tre Santi, il cui sangue fu assorbito dal marmo; la leggenda vuole inoltre che, accostando l'orecchio al marmo, sarebbe possibile sentire il pulsare del sangue.
L’altare, in marmo policromo, fu donato dalla Scuola Medica Salernitana nel 1753, mentre i tre busti di bronzo, datati al 1680, furono donati da alcuni membri della stessa Scuola Medica Salernitana.
La Chiesa Salernitana li ricorda il 30 agosto con il grado liturgico di "festa".

 
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